Parliamo oggi degli estintori a polvere, un agente estinguente composto da varie sostanze chimiche con additivi che ne migliorano la fluidità e l'idrorepellenza. Qual è la struttura di questi estintori?
Ne esistono di due tipologie:
- PRESSURIZZATO la carica è contenuta nel recipiente insieme ad un gruppo valvola e l'apparecchiatura per il lancio della polvere. L'estinguente è permanentemente pressurizzato con l'azoto all'interno del serbatoio stesso, a 12 / 15 bar, controllato da un manometro a monte del gruppo valvola. Vengono utilizzati soprattutto in strutture civili.
- CON BOMBOLA il contenitore della polvere è a pressione atmosferica, il gas di pressurizzazione (generalmente CO2) è contenuto in una bombolina all'interno del serbatoio e viene liberato solamente al momento dell'utilizzo. In questo modo la polvere è normalmente conservata a pressione ambientale quindi non rischia l'impaccamento, di contro non è possibile verificare lo stato di carica della bombola interna.
Gli
estintori a polvere sono ottimi per lo spegnimento dei fuochi di classi B e C, assolutamente da evitare con quelli di classe D. Per quanto riguarda invece le apparecchiature sotto tensione, spengono le fiamme ma danneggiano in modo significativo i materiali, quindi sono sconsigliati.
Le principali
tipologie di estintore sono due: abbiamo quelli portatili e quelli carrellati. Qual è la differenza tra i due?
Gli estintori portatili sono dispositivi che arrivano a pesare massimo 20 kg. Per questo motivo possono essere spostati ed utilizzati da una sola persona, senza l’intervento di altri. La carica è minore rispetto alla seconda tipologia e può essere usata per estinguere un principio di incendio e piccoli fuochi localizzati.
Gli estintori carrellati devono essere utilizzati da due persone perché sono più pesanti e contengono una carica di agente estinguente maggiore. La struttura con le ruote permette di trasportare agevolmente il dispositivo, che può essere utilizzato per contrastare incendi di media entità e per domare le fiamme aspettando i soccorsi.
Gli estintori a polvere di queste due tipologie devono essere collocati in punti strategici e ben visibili, facilmente accessibili e ben segnalati. La progettazione della quantità, delle tipologie e della posizione dei dispositivi antincendio a polvere dipende da vari fattori come la grandezza degli ambienti, la necessità di proteggere archivi e documentazione cartacea, la tipologia di fuoco da cui si generano le fiamme. Tenendo conto di tutti questi elementi è possibile creare un progetto completo per la sicurezza in caso di incendio.
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È importante tenere a mente che l’utilizzo degli estintori a polvere può comportare dei rischi. I due principali sono:
● danneggiamento della strumentazione elettronica
● irritazione delle vie respiratorie
Questo agente esigente viene utilizzato solitamente su fuochi di classe A, B e C ovvero provenienti da materiali solidi, liquidi e gassosi. Gli ambienti nei quali questi incendi possono innescarsi sono molto vari e alcuni di questi potrebbero avere al proprio interno della strumentazione elettronica come computer o server per la raccolta dati. Se da una parte gli estintori a polvere sono indicati per salvaguardare gli archivi cartacei, nel caso di apparecchi elettrici potrebbero invece danneggiare la strumentazione. Questo perché la polvere, essendo molto sottile, può infiltrarsi facilmente nelle componenti.
La seconda problematica riguarda l’irritabilità di questo agente estinguente. Una volta
utilizzato un estintore a polvere,
è necessario arieggiare bene gli ambienti e provvedere alla pulizia delle superfici sul quale potrebbe essersi depositata la sostanza. In questo modo è possibile evitare l’irritazione delle vie respiratorie e della pelle.
Un'ulteriore attenzione da porre quando si utilizzano dispositivi con questo tipo di agente estinguente è che la polvere
abbassa la visibilità all’interno degli ambienti in cui viene rilasciata. È quindi importante seguire tutte le procedure per un loro utilizzo in totale sicurezza. In questo modo si potranno estinguere le fiamme senza creare situazioni di ulteriore pericolo.
Approfondimento sulle classi di fuoco degli estintori
Il
Comitato Europeo di Normazione (CEN) ha sancito una classificazione delle varie classi di fuoco, che ha di conseguenza portato a distinguere gli estintori base al tipo di combustibile, oppure in base al peso dell’agente estinguente o, ancora, in base all’agente estinguente degli apparecchi stessi. Abbiamo pertanto incendi:
- di classe A: quelli di materiali solidi, usualmente di natura organica, che portano alla formazione di braci
- di classe B: quelli di materiali liquidi o solidi liquefacibili, quali petrolio, paraffina, vernici, oli, grassi, eccetera
- di classe C: quelli di gas
- di classe D: quelli di sostanze metalliche
- di ex classe E: vi rientravano i fuochi scaturiti dalle apparecchiature elettriche, ma attualmente questi non sono più inclusi nella norma UNI EN 2:2005, poiché sono riconducibili alle classi A e B
- di classe F: quelli di oli combustibili di natura animale o vegetale, come quelli utilizzati in cucina
Per quanto riguarda i primi, l'acqua, la schiuma e la polvere sono le sostanze estinguenti più comunemente utilizzate.
Per i secondi, gli estinguenti più comunemente utilizzati sono costituiti da schiuma, polvere e anidride carbonica.
Gli incendi di classe C sono molto pericolosi, dal momento che esiste il rischio di esplosione se vengono estinti prima di intercettare il gas. Per bloccarli è bene soprattutto bloccare il flusso di gas, chiudendo la valvola o otturando la falla che ne ha causato la fuoriuscita. Gli estintori da utilizzare sono quelli a polvere o Co2; l'acqua è consigliata solo a getto frazionato, al fine di raffreddare i tubi o le bombole coinvolte.
Per domare i fuochi di classe D - che sono molto difficili da spegnere, date le elevate temperature - sono necessari degli estintori a polveri speciali; gli altri estinguenti devono essere evitati, poiché c'è il rischio che causino reazioni come esplosioni o rilascio di gas tossici.
Per la ex classe E non devono essere utilizzati come estinguenti l'acqua o la schiuma: sono invece consigliabili gli estintori a polvere e a Co2.
Infine, per gli incendi di classe F, l’agente più consigliato è la schiuma, mentre l’utilizzo di CO2 o di polvere è considerato molto pericoloso.
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