Estintori
Gli incendi hanno caratteristiche differenti in base alla fonte dal quale sono innescati. Questo implica la necessità di conoscere tali differenze al fine di informarsi sulle attrezzature più idonee per l’estinzione di ognuno dei diversi fuochi. La classificazione va dalla lettera A alla F ed ognuna identifica rispettivamente i diversi materiali dalla quale può svilupparsi un incendio. In particolare la ex classe E, che ora è stata assorbita nella A e B, pone il focus sui fuochi che possono nascere da apparecchiature elettriche in stato di tensione. Sebbene la classe a sé non siano più presente, è fondamentale sapere che in caso di incendi dovuti a questi complessi, gli estintori per impianti elettrici più consigliati per lo spegnimento sono gli estintori ad anidride carbonica. Vediamone assieme le caratteristiche.
Estintori per impianti elettrici con CO2
L’agente estinguente primario presenta all’interno degli
estintori per impianti elettrici è quindi l’anidride carbonica. Altre tipologie di dispositivo, come quelli a polvere, sono altamente sconsigliati perché potrebbero danneggiare irreparabilmente gli strumenti elettronici sul quale vengono sparsi. La soluzione ottimale è quindi la CO2, un gas non tossico, non corrosivo e soprattutto non danneggiante per le attrezzature e che inoltre non lascia residui. Dopo il suo utilizzo basterà arieggiare gli ambienti per alcuni minuti, sicuri che i macchinari siano ancora integri e funzionanti.
È bene sapere che gli
incendi di origine elettrica sono molto comuni (oltre il 30%). Questi avvengono perché i cavi di alimentazione si surriscaldano, oppure perché si verifica un errato dimensionamento tra presa e spina, un corto circuito, una scarica elettrostatica o una atmosferica, un cattivo stato di conservazione, magari a seguito dell’utilizzo di una prolunga non idonea e in tanti altri casi ancora. Quando si verifica questo tipo di combustione, gli estintori più adatti ad essere utilizzati sono quindi proprio quelli ad anidride carbonica.
Estintori per impianti elettrici a schiuma
Oltre all’anidride carbonica, in alcune circostanze è possibile anche l’utilizzo alcuni specifici
estintori a schiuma efficaci su apparecchi in tensione che non superano i 1000V. Questi estintori devono essere erogati ad una distanza di 1 metro dal macchinario e possono essere altrettanto efficaci contro l’estinzione di fuochi dovuti a materiali solidi organici e liquidi. In questo caso non si incorrerà in un danneggiamento della strumentazione, ma in tutti gli altri casi è preferibile utilizzare gli estintori per impianti elettrici a CO2.
Manutenzione estintori per impianti elettrici
Come tutti i dispositivi antincendio, anche questi estintori devono essere sottoposti a
manutenzione periodica al fine di garantire il corretto funzionamento in caso di necessità. È consigliato procedere con:
● sorveglianza mensile
● controllo semestrale
● collaudo annuale
● revisione ogni 18 mesi
Le procedure devono essere effettuate da professionisti addetti a tale compito, che dovranno accertarsi del corretto funzionamento del dispositivo e in caso di conferma positiva, aggiornare il libretto di uso e manutenzione con l'ultima data di verifica, così da tenere traccia per interventi futuri.
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Articolo scritto da: PROTEGGI