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19 dicembre 2019

Posizionamento e caratteristiche di un idrante a colonna

Per quale motivo e dove vengono collocati questi dispositivi volti all'erogazione dell'acqua in casi di emergenza

Impianti antincendio
Durante la progettazione di un nuovo edifici è necessario fornire la struttura di tutti gli elementi atti all’intervento in caso di incendi o altre situazioni di emergenza che potrebbero sorgere. In questa prima fase di ideazione, vengono richiesti dispositivi come porte tagliafuoco, impianti sprinkler o l’installazione di un idrante a colonna posto all’esterno dell’immobile. Concentrandoci in particolare su quest'ultimo presidio, è bene sottolineare come a differenze di quelli precedentemente citati, questo viene utilizzato tramite manichette idranti maneggiate da professionisti del settore antincendio. Negli altri casi infatti si tratta di sistemi inseriti all’interno degli edifici che fanno capo a tipi di protezione che non prevedono l’intervento di persone per essere azionati. Nel primo caso le porte spartifuoco fanno parte dei sistemi passivi, ovvere di bloccaggio di fiamme e fumo, mentre gli impianti sprinkler, come anche gli idranti, di quelli attivi che contrastano ed estinguono il fuoco. Andiamo a vedere le diverse specifiche degli ultimi.

Dove possiamo trovare un idrante a colonna?

Partiamo dal definire che cosa sia un idrante soprasuolo anche detto a colonna. È un apparecchio installato in ambienti esterni volto all’erogazione dell’acqua per il contrasto agli incendi. È possibile trovarlo frequentemente nei pressi di condomini, centri commerciali, parcheggi ed aree industriali, ed in generale in ogni zona che per le proprie caratteristiche presenti alti rischi di insorgenza di incendio. Si predilige il loro collocamento in zone densamente abitate per la maggiore accessibilità rispetto agli idranti sottosuolo. Ne esistono infatti differenti tipologie, per approfondire l’argomento leggi questo articolo.
A seconda dell’altezza dell’edificio a cui dovrà fornire l’acqua, l’idrante viene collocato ad una distanza dal perimetro di questo compresa tra i 5 e i 10 metri, con un massimo di 60 metri di distanza mutua, come indicato nella Norma di sistema UNI 10779. Come già accennato prima, il suo utilizzo è dipendente dalla presenza di personale specializzato e presuppone l’aggancio ad altrettanti elementi quali la manichetta e la lancia antincendio che andrà a regolare il flusso ed il getto d’acqua.

Quali caratteristiche presenta un idrante a colonna?

In primo luogo dobbiamo immaginarci questo dispositivo come una vera e propria colonna verniciata con colore rosso. Essendo sopraelevata e quindi più esposta alle intemperie, presenta una scarico antigelo atto a svuotare la struttura dall’acqua non fuoriuscita. Ne esistono di due tipologie:
- tipo A - senza linea di rottura
- tipo C - con linea di rottura
La linea di rottura indica quel punto che in caso di collisione spezza la colonna dividendola in un parte sottostante ed una soprastante, senza provocare la fuoriuscita di acqua. È quindi pensata per zone in cui tale eventualità risulti elevata.


 
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Articolo scritto da: PROTEGGI
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