Gli idranti a muro, con tubazione di diametro 45 mm, possono essere installati a parete o ad incasso; sono protetti da una cassetta con sportello, una tubazione appiattibile a norma EN 14540, raccordi a norma UNI 804, lancia di intercettazione e frazionamento del getto, rubinetto di alimentazione. La lunghezza massima delle manichette è 20 metri. Un'altra categoria di idranti a muro sono i naspi, ovvero cassette con tubazioni semirigide da 20 o 25 mm, dotate di avvolgi tubo orientabile e tubazioni già collegate alla lancia e al rubinetto. I naspi sono più semplici da utilizzare, permettono di srotolare solo la lunghezza necessaria ma hanno una minore portata idrica e un maggiore ingombro in termini di spazio. Tutti gli idranti a muro devono essere marcati CE.
Gli idranti sottosuolo sono impianti antincendio installati sotto il livello del terreno, dotati di dispositivi antigelo per affrontare anche le basse temperature. Il pozzetto che contiene questa tipologia di idranti ha la forma di ellisse e al di sopra riporta la scritta “idrante”. Generalmente vengono collegati ad una distanza tra i 5 e 10 metri dell'immobile da proteggere. Tutti devono seguire la normativa UNI EN 14339 e devono essere marcati CE.
Gli idranti soprasuolo sono quelli a colonna che vediamo spesso nei parcheggi, vicino a grandi condomini o nelle aree industriali. Per quanto riguarda la collocazione, è uguale a quella dell'idrante soprasuolo, ma hanno una maggiore accessibilità e praticità. Sono caratterizzati dal colore rosso acceso RAL 3000. La normativa di riferimento è la EN 14384 e hanno l'obbligo di marcatura CE.